Sono stati riportati in letteratura diversi sintomi riguardo la esposizione eccessiva ai campi elettromagnetici, e in special modo per quelli a bassa frequenza (ossia generati da apparati elettrici) tra cui ricadono vertigini, forfeni (visione di lampi di luce), disorientamento, effetti su nervi e muscoli, e dunque emicranie, ecc. Generalmente il livello di esposizione che causa questi effetti diretti è piuttosto alto, ad ogni modo bisognerebbe senza dubbio mettere in conto il fatto che ogni persona ha una diversa sensibilità agli stimoli. Nel caso di postazioni di lavoro, occorre prima di tutto accertarsi che sia presente il documento di valutazione dei rischi  per le esposizioni ai campi elettromagnetici, obbligatorio in base al D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), ed attenersi alle sue disposizioni. Se vengono riportati effetti sanitari avversi, o se viene modificata l’attrezzatura o i dispositivi elettrici, è obbligo del datore di lavoro predisporre o aggiornare nuovamente la valutazione del rischio elettromagnetico, nel caso facendo effettuare, dal professionista competente, delle opportune misure di campo elettrico e magnetico così da stabilire eventuali prescrizioni o contromisure per evitare eccessive esposizioni.

 

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